Io volo 2016/17
Dei circa 250 volontari attivi ci siamo presentati in una ventina, chiamati in pieno luglio 2016. Dovevamo fare da modelli di noi stessi per le foto della nuova campagna che sarebbe cominciata in settembre.
Il posto era la bellissima Biblioteca Civica Rajna, villino pittoresco e accogliente nel centro di Sondrio.
Abbiamo vissuto una bella esperienza, chiamati a testimoniare quello che facciamo normalmente ma simulandolo tra i fari davanti all’obbiettivo.
Due sentimenti contrastanti: da una parte l’orgoglio di essere finalmente i personaggi principali. Dall’altra un po’ di imbarazzo e di difficoltà nel posare con naturalezza tra i fari della civiltà dell’immagine, dove ha bisogno di pubblicità persino la cultura.
Davanti all’obbiettivo ti dici: ecco, la società dell’apparenza che fotografa il mio corpo così diverso dai modelli, il mio sorriso che in questa situazione sembra simulato.
Ma se il fotografo è bravo, quella che esce dallo scatto non è apparenza: è la verità nascosta che viene congelata e resa esplicita nell’istante del click; ma questo è il risultato che scopri dopo.
E lo vedi benissimo nella foto degli altri, nella tua no: la prima reazione spesso è il non-piacersi, il famoso body shaming che ci perseguita coi suoi mortificanti stereotipi.
Il lavoro del fotografo, in questi casi, è molto psicologico e tale è stato quello di Andrea del Corno, coadiuvato da Chiara Birattari e Guido Bertola della rete Smarketing.
Nelle attese tra uno scatto e l’altro Marco Geronimi Stoll ci faceva delle interviste con le quali è stato composto molto di questo sito.
Potete scaricare qui i materiali cartacei: